Ore 11:40 del mattino nel centro di Oristano presso lo Cherie Cafè dell'amico Xiao Qin (una gran parte della sceneggiatura è stata scritta presso questo bar, in mezzo a chiacchiere, rumori di tazzine e cucchiaini e Earl Gray al bergamotto, miele e limone a fiumi):
Mirko Zaru e Marco Urru si incontrano per leggere una parte della sceneggiatura ritenuta dal regista "sistemata".
Marco Urru ascolta con attenzione lo sceneggiatore passo per passo.
Ad un tratto interrompe l'ascolto e fa una domanda:

" ...ma non è che stai uscendo fuori dall' horror?
Questo film è un horror vero?"

Bella domanda!
"Vien di notte" ha tutte le caratteristiche di un thriller, ma ha anche delle chiare componenti horror.
Il regista e l'ideatore hanno trovato poi un punto in comune?

Non ci resta che aspettare l'uscita del film!

" Era il 26 Novembre 2017: mi sono recato con entusiamo insieme a Christian Loddo, attore protagonista della mia web series The Slide Projector, alla prima della rappresentazione teatrale Casa di Bambola di Ibsen messa in scena dalla Compagnia teatrale Sipario Aperto di Oristano sotto la guida di Salvatore Sinis dopo l'invito di Marco Urru.
Al centro della storia una strepitosa attrice, Alessandra De Maria, per un' ora intera ha dimostrato cosa vuol dire saper tenere un palco grazie a una memoria di ferro e una espressività degna di nota.
Una bellezza pulita, semplice e mai volgare. In quel momento ho pensato: voglio questa ragazza nel nostro film!

Presto fatto l'attrice viene contattata dal regista per un incontro e le propone la parte. Alessandra De Maria non si tira indietro e accetta la sfida per un ruolo da lei mai interpretato, sopratutto in un genere così particolare e introspettivo come l'horror.

" Era il 25 Novembre 2017: Riunione d'urgenza alla -Locanda-
( luogo di raduno per il brainstorming con gli amici ).
Il punto del giorno era a chi affidare la parte di Filippo,
il fratello di "Maria Corrias" la protagonista di "Vien di notte".
Dopo un po' di titubanza iniziale Luca Solinas decide di accettare l'impegno. Il personaggio è molto impegnativo: l'attore non dovrà imparare a memoria grandissimi dialoghi, ma si troverà costantemente alle prese con una comunicazione non verbale di una persona in stato catatonico e vegetativo bloccata su una sedia a rotelle.
La parte è sicuramente molto diversa da quella già interpretata come protagonista in Casa di Bambola di Ibsen
messa in scena dalla Compagnia teatrale Sipario Aperto di Oristano.
Luca Solinas ha uno sguardo ruvido e tagliente,
proprio come mi immaginavo."

Le parole di Mirko Zaru lasciano intuire una grossa soddisfazione
nell'aver trovato il viso giusto nel sopra citato Solinas
per una parte così complessa e impegnativa.
Ora non ci resterà che scoprire come mai il personaggio
di "Filippo" si trova in questa condizione!

Riprendendo la notizia di ieri 10 Agosto, è ormai un dato certo!
Il personaggio di Don Francesco Noli verrà interpretato da Marco Urru.
Un ruolo chiave nel racconto di "Vien di notte"
per i suoi retroscena intriganti e psicologici.
Marco Urru vestirà gli abiti del sacerdote restituendo un carattere molto particolare a questa ambigua figura in bilico tra il sacro e il profano.
Instradato dalla meticolosa regia di Mirko Zaru,
l'attore si è dimostrato subito entusiasta di affrontare una sfida
dalle grandi aspettative per un parroco di un paesino del centro Sardegna
nella metà del 1900:
quando la sacralità era vissuta in modo molto diverso da oggi,
dove la fede superava a volte anche la razionalità.

Il 19 Ottobre del 1906 nasceva ad Ovodda Francesco Noli, ordinato sacerdote il 23 dicembre 1939 dal Cardinale Pietro Boetto.
Uomo di grande esperienza si è spento il 18 Gennaio del 2013 a 106 anni in Oristano presso il convento delle suore francescane.
Nel 2004 Don Noli si trovava in uno stato di salute precaria, rifiutava il cibo, quasi come se si stesse lasciando andare. La madre del regista e sceneggiatore viene incaricata di seguire il sacerdote. La donna, molto paziente e gentile, si lasciava scivolare addosso i dispetti del vecchio sacerdote e insisteva perchè mangiasse.
Inizialmente il sacerdote sputava il cibo o lo nascondeva dietro i mobili: ma la sua pazienza fu ripagata e Don Francesco ricominciò a nutrirsi in maniera adeguata, a passeggiare e a canticchiare, nonchè a raccontare le sue esperienze di quasi cento anni di vita. Il regista in quelle occasioni ebbe modo di dialogare con il centenario sacerdote che gli raccontò diverse vicende tra cui anche gli esorcismi che spesso venivano compiuti nella metà del 1900.
Quale miglior personaggio poteva essere preso come esempio per il personaggio del sacerdote di "Vien di notte" se non il parroco più longevo d'Italia? Il regista che ricorda con affetto il sacerdote, tiene a precisare che quanto avviene nel film non ha niente a che vedere con la vita di Don Francesco, ma sicuramente quei fatti raccontati hanno ispirato la sua vena creativa nella stesura della sceneggiatura. Ma a chi dare una parte così forte? Marco Urru è un attore che da diversi anni recita presso la compagnia teatrale "Sipario Aperto", perciò, perchè non assegnare a lui la parte del caro Don Noli?

È questa la data che segna il passaggio per "Vien di notte" da cortometraggio a lungometraggio. Eran le 11 del mattino e il regista e l'ideatore si incontrano in un bar del centro di Oristano,
una tranquilla cittadina del centro Sardegna di cui sono originari.
Mirko esordisce con un gran sorriso e una proposta:

" Ho scritto la sceneggiatura del corto, mi sembra molto avvincente.
Ma non credi che l'idea sia un po' sprecata?
Potrei continuare a scrivere tutto il resto della storia.
Vien di notte può essere un lungometraggio! Per te va bene? "

Marco spalanca gli occhi un po' perplesso e dice:

" ...e dici che funziona? "

Solo dopo sedici lunghissimi anni Marco comincia a collaborare con il poliedrico Mirko Zaru, regista cineasta oristanese, sul set della web series The Slide Projector e gli propone di girare un piccolo corto di una scena, che risulterà poi essere quella finale. Rifacendosi a quanto ideato quasi vent' anni prima Urru racconta entusiasta la sinossi del suo corto.
Il regista trova molto interessante l'idea di Marco Urru e si offre di produrre il cortometraggio marchiandolo Monti Prama Films
la sua casa di produzione.

L'idea della storia di "Vien di notte", come cortometraggio di pochi minuti, nasce nel lontano 1998. Marco Urru (Vangurgu) era proprietario di una attività di videonoleggio quando ancora erano in voga le VHS, passava il suo tempo a guardare, tra un noleggio e l'altro, migliaia di film di tutti i generi, ma già dalla tenera età era un patito dell'horror.
Una mattina colpito nella notte da un particolare fenomeno, pensò che sarebbe stato interessante girare un corto che potesse far rivivere allo spettatore l'angoscia che provoca il demone che in Sardegna prende il nome di S'ammuttadori.